- Risolto il primo livello di compatibilità, occorre scendere in profondità
nella definizione dei tipi e delle convenzioni di passaggio.
- Per prima cosa occorre trovare quei tipi che hanno l'identica codifica.
- Questi tipi potranno avere nomi diversi nei diversi linguaggi
- Essi potranno essere passati senza ulteriori elaborazioni, indicando in ogni linguaggio il nome corretto
- Si devono poi analizzare i tipi disponibili in un linguaggio e non nell'altro
- In molti casi i tipi mancanti possono essere emulati perchè l'implementazione parte da tipi disponibili
in entrambi gli ambienti
- Possiamo quindi creare una corrispondenza "non esatta" tra il tipo mancante un un'altro presente
- Per finire nei casi in cui i tipi siano radicalmente diversi (questo succede quasi sempre con le
stringhe di caratteri) si debbono approntare opportune routine di conversione, in uno dei due linguaggi
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