Dal modello alla stampa 3d - 4 - Slic3r e la stampa

Calibrazione della stampante

Immagine slide
  • In fase di montaggio saranno state tese le cinghie e posizionati i fine corsa degli assi X e Y
  • I fine corsa X e Y non sono critici: determinano solo la posizione della stampa sul piano.
  • Di tanto in tanto dovrà essere controllata la tensione delle cinghie, che comunque non varia molto.
  • L'unica calibrazione richiesta dalla stampante è quella dell'asse Z e del piano.

Calibrazione della stampante

Immagine slide
  • Teoricamente l'ugello dovrebbe toccare il piano in posizione di zero. Cercheremo di ottenere questo per tutti i punti, in modo che l'ugello non strisci mai sul vetro.

Calibrazione dell'asse Z

Immagine slide
  • Il primo passo per la calibrazione è regolare il fine corsa dell'asse Z in modo che la punta dell'ugello tocchi il piano al reset degli assi.
  • Un modo per farlo è quello di spostare a mano o con comandi g-code o altrimenti l'asse Z fino quasi a toccare il piano, quindi spostare il fine-corsa finché l'interruttore non scatta.
  • A questo punto occorre rifare l'azzeramento degli assi, sbloccare i motori attendendo o dando il comando e registrare il piano con le viti

Calibrazione dell'asse Z

Immagine slide
  • Nel mio caso mi accorgo quando l'estrusore tocca il vetro perché il rumore della ventola si smorrza. Trovo difficile farlo visivamente.
  • Regolerò il registro in modo che l'estrusore tocchi premendo appena il piano vesso l'alto.
  • È necessario registrare tutti e quattro gli angoli, poi controllare che il centro non tocchi. In questo caso abbasseremo gli angoli della stessa quantità finché l'ugello non tocca in nessun punto.

Slic3r

Immagine slide
  • Per tradurre la nostra mesh STL in g-code occorre affetttarla e riempire ogni fetta con un tratteggio fitto o un motivo, ad esempio a nido d'ape.
  • Noi eseguiremo questa operazione con Slic3r che potete trovare qui: http://slic3r.org/
  • Questo programma, consente di configurare il g-code in base alla stampante
  • Supporta molti parametri per ottimizzare la stampa in base al tipo di plastica utilizzata
  • Consente inoltre di realizzare automaticamente i supporti per le parti a sbalzo in varie maniere.

Slic3r

Immagine slide
  • Per finire consente di visualizzare il pezzo in molti modi e di analizzare gli strati prodotti.

Configurazione iniziale

Immagine slide
  • Al primo avvio Slic3r richiede i principali parametri di stampa
  • Tutti questi parametri sono poi modificabili nelle schermate di configurazione, assieme ad una miriade di parametri aggiuntivi
  • Potremo anche, in seguito, definire più set di parametri a seconda del tipo di materiale, di ugello e di stampa che vorremo fare e sceglierli quando si caricheranno gli oggetti.
  • Con queste videate imposteremo i parametri principali, per poter iniziare rapidamente a stampare.

Configurazione iniziale

Immagine slide
  • Alcune di queste cose non dovranno essere più modificate mentre altre saranno cambiate ad ogni stampa.

Parametri del Wizard

Immagine slide
  • La prima cosa da scegliere è la versione di g-code che verrà prodotta. La maggior parte delle stampanti utilizza la prima voce (RepRap)
  • Le successive tre richieste (dimensione piano, diametro dell'ugello e diametro del filo) sono dati meccanici della stampante. Dovreste reperirli facilmente.
  • Le ultime due richieste dipendono dal tipo di materiale che userete per la stampa.
  • I valori che vedete nell'esempio sono quelli che utilizzo per il PLA, ugello a 190° (per il primo strato) e letto a 75°

Vista del piatto

Immagine slide
  • La vista iniziale di Slic3r è quella del piatto ed in particolare la vista tridimensionale (assonometrica)
  • Per aggiungere oggetti da stampare basta trascinare il file stl nella finestra.
  • Gli oggetti vengono automaticamente centrati sul piatto.
  • Se inseriamo più oggetti, questi verranno automaticamente distanziati e disposti sul piatto.
  • Nella parte inferiore della finestra ci sono le varie viste.
  • Una vista molto interessante è quella degli strati.

Vista del piatto

Immagine slide
  • Questa vista ci mostra il percorso della testina per comporre uno strato. Il colore indica la velocità del movimento.
  • Con il cursore sulla destra possiamo visualizzare tutti gli strati prodotti.

Parametri della stampa

Immagine slide
  • La seconda scheda riporta i parametri di stampa.
  • Nei parametri generali notiamo che, sebbene il diametro del filo sia di 0,5mm, lo spessore dello strato è di 0,4, in modo che il filo venga leggermente schiacciato e non tocchi solamente in un punto sullo strato sottostante.
  • I perimetri e gli strati pieni costituiscono il guscio dell'oggetto, che verrà riempito con un motivo, normalmente a nido d'ape. In questo caso si sono scelti 3 strati tutto intorno all'oggetto.

Parametri della stampa

Immagine slide
  • Nella sezione dei riempimenti si sceglie il motivo del riempimento interno ed il modo in cui vengono riempite le facce superiore ed inferiore. Si sceglie anche la densità dell'interno.
  • I supporti vanno aggiunti se ci sono parti a sbalzo, ponti particolarmente lunghi o fori circolari sulle facce laterali
  • Per i supporti possiamo scegliere la densità, la distanza dagli strati supportati e se vogliamo che vengano aggiunti anche ai ponti.

Parametri della stampa

Immagine slide
  • La velocità di estrusione determina l'adesione tra gli strati, perché uno strato si deve fondere con il sottostante, che sarà già solidificato.
  • Per rifonderlo occorre il calore dell'estrusore, quindi se la testina viaggia troppo veloce gli strati si uniscono male.
  • La velocità è diversa per i perimetri, che devono essere ben incollati tra loro, e per i riempimenti, che possono essere anche un po' incoerenti.
  • Per finire si stabilisce la velocità da utilizzare quando ci si sposta tra un punto e l'altro di una superficie, senza estrudere.

Parametri della stampa

Immagine slide
  • Se questa velocità è troppo alta la testina potrebbe perdere alcuni passi quando rallenta di nuovo, minando la precisione della stampa.
  • La tesa (brim) è un sottile strato incollato al piatto attorno alla base dell'oggetto.
  • Questo artificio serve a ridurre lo scollamento dal piatto per materiali che, come l'ABS, si ritirano raffreddandosi.

Parametri del filo

Immagine slide
  • Questi parametri sono molto simili a quelli inseriti al primo avvio.
  • Troviamo il diametro del filo e le temperature di estrusore e piatto.
  • Oltre a questi troviamo il moltiplicatore di estrusione che ci consente di modificare la quantità di materiale estruso rispetto al valore teorico
  • Per quanto riguarda le temperature, oltre a quelle impostate all'inizio troviamo quelle da applicare al primo strato.

Parametri del filo

Immagine slide
  • Il primo strato è critico, in quanto è quello che deve aderire al piano e sostenere l'oggetto.
  • Dato che qui il filo non si fonde con altro materiale, per migliorare l'adesione si alzano la temperatura sia del piatto e dell'estrusore.

Parametri della stampante

Immagine slide
  • La gran parte di questo pannello corrisponde ai settaggi iniziali.
  • In più troviamo i parametri per la ritrazione.
  • Quando la testina si sposta da una zona di stampa all'altra non deve più emettere materiale.
  • Data l'elasticità del materiale e del sistema, non basta smettere di spingere. Spesso occorre tirare indietro il filo (retrazione) per fermare il flusso.
  • Qui impostiamo questa azione in termini di mm di filo tirato indietro.

Parametri della stampante

Immagine slide
  • Per essere sicuri, poi, di non far danni sulla parte già stampata, si può sollevare la testina dall'oggetto.
  • Per finire si possono indicare alcuni comandi g-code da eseguire prima della stampa o quando essa è terminata.

Gestione Configurazioni

Immagine slide
  • Dal menù File è possibile salvare o recuperare le configurazioni correnti (Export Config o Load Config)
  • Se però andiamo in Preferences... e selezioniamo la modalità Expert, oltre a comparirci una nuova serie di opzioni, possiamo anche gestire più profili.
  • In ognuna delle tre schede di impostazioni ci comparirà una tendina che consente di scegliere un profilo.
  • Con l'icona del disco potremo salvare le impostazioni correnti in un profilo esistente o crearne uno nuovo
  • I profili sono indipendenti per ogni scheda di impostazioni

Gestione Configurazioni

Immagine slide
  • Export config salva le impostazioni correnti per le tre schede e Load Config carica le impostazioni nelle schede, ma non nei profili.
  • Per salvare o ricaricare i profili occorre utilizzare Export Config Bundle... e Load Config Bundle...

Generazione del G-code

Immagine slide
  • Una volta posizionati gli oggetti sul piano ed impostate le opzioni si può generare il g-code
  • Per questo basta premere il bottone a destra, Export G-Code... sul pannello del piano.
  • Un'altra possibilità offerta da Slic3r, se si è in possesso di un server di stampa 3D Octoprint (un software libero disponibile anche pacchettizzato per Raspberry come OctoPi) è quella di inviare il file direttamente alla stampante

Linguaggio g-code

Immagine slide
  • Slic3r consente di inserire del g-code all'inizio ed alla fine della stampa, oltre che al cambio di strato e di estrusore (se se ne hanno più d'uno)
  • Il G-Code è concettualmente semplice ed i comandi di base sono pochi, ma potendo comandare macchine diverse possiede una gran quantità di parametri avanzati.
  • Un reference completo si può trovare in http://reprap.org/wiki/G-code
  • Un reference più semplice e compatto è http://linuxcnc.org/docs/html/gcode.html

Comandi g-code di default

Immagine slide
  • I comandi utilizzati nel default sono:
    • G28 - Azzera gli assi - Parametri:
      • X0 - Y0 - Z0 indica l'asse da azzerare (l'X nel codice di default)
    • G1 - Muovi dal punto corrente al punto indicato, seguendo una linea - Parametri:
      • X<val> Y<val> Z<val> indica il punto da raggiungere seguendo una linea retta. Se si salta un asse, il suo valore non varierà dal punto corrente (asse Z a 5mm nel default)
      • F<val> indica l'avanzamento del filo in unità al minuto (5000 unità al minuto, per mettere in pressione il filo nell'estrusore)
    • M104 - imposta la temperatura dell'estrusore - Parametri
      • S<val> valore da raggiungere (0° nel default, ma può essere qualunque)
    • M84 - resetta gli assi (li riporta al fine corsa)

Comandi g-code di default

Immagine slide
  • Altri comandi:
    • M106 - imposta la velocità della ventola - Parametri
      • S<vel> indica la velocità tra 0 e 255 (nel mio esempio 0, per fermarla e consentire all'estrusore di scaldarsi prima)
    • M190 - imposta la temperatura del letto ed aspetta che venga raggiunta - Parametri:
      • S<val> la temperatura da raggiungere in gradi (nel nostro esempio 190° all'avvio ed un mantenimento di 120° al termine)
    • M109 - imposta la temperatura dell'estrusore ed attende che venga raggiunta - parametri:
      • S<val> la temperatura da raggiungere in gradi (nel nostro esempio 190° all'avvio ed un mantenimento di 120° al termine)
    • G0 - Raggiungi rapidamente il punto indicato (probabilmente un sinonimo di G1) - ha gli stesi parametri di G1
    • M140 - imposta la temperatura del letto - Parametri:
      • S<val> la temperatura da raggiungere in gradi (nel nostro esempio 190° all'avvio ed un mantenimento di 120° al termine)

Stampa

Immagine slide
  • È possibile inviare comandi g-code direttamente alla nostra stampante, tramite un emulatore di terminale, ad esempio quello contenuto nell'IDE di Arduino che abbiamo utilizzato per scaricare il software sulla scheda.
  • Questo è estremamente utile per provare la stampante al termine del montaggio, ma meno per eseguire una stampa.
  • Per inviare un file g-code, prodotto da Slic3r, dobbiamo utilizzare un programma che invii il file riga per riga ed attenda l'OK dalla scheda.

Stampa

Immagine slide
  • Un programma disponibile per diverse piattaforma che svolga questo compito è Printrun (https://github.com/kliment/Printrun)
  • In alternativa possiamo aggiungere alla nostra stamapante un display, un selettore rotativo ed una interfaccia per schedina SD (esistono dei kit per questo), copiare il file su SD e stampare senza connessione al PC.
  • Per finire possiamo usare un server di stampa come OctoPrint (http://octoprint.org/), magari caricato su una scheda Raspberry Pi con OctoPi (https://octopi.octoprint.org/), inviare dal PC i file tramite l'interfaccia Web e controllare da remoto l'andamento della stampa.

Supporti

Immagine slide
  • La costruzione del pezzo si basa sul sovrapporre un nuovo strato di materiale su di uno strato precedente.
  • Ovviamente questo procedimento funziona la meglio se lo strato superiore arriva al massimo al bordo di quello inferiore.
  • Se lo strato superiore eccede di poco il bordo, la stampa è spesso ancora accettabile.
  • La stampa avviene abbastanza bene anche se uno strato deve unire due punti separati dello strato inferiore, a condizione che non siano troppo lontani (ponte).

Supporti

Immagine slide
  • Se queste condizioni non sono verificate occorre aggiungere del supporti all'oggetto, da eliminare a stampa avvenuta.
  • Slic3r è in grado di aggiungere varie tipologie di supporti. Potremmo aggiungerne altre da disegno o utilizzando programmi diversi.
  • Alla fine del lavoro i supporti andranno staccati e questo spesso è un problema, specie se essi sono molto vicini al pezzo alla sua base o addirittura si appoggiano sul pezzo stesso.

Adesione al piano

Immagine slide
  • A volte, specie con il PLA, l'oggetto potrebbe aderire al piano senza altri artifici.
  • Un modo per aumentare l'adesione dell'oggetto è quello di riscaldare il piano. In questo modo la plastica resta più morbida e quindi tende ad aderire.
  • Un altro modo è quello di usare un particolare nastro adesivo ruvido di solito di colore blu
  • Si possono poi usare adesivi come la colla vinilica
  • Per finire, si può usare la lacca per capelli, che può essere più o meno forte.

Adesione al piano

Immagine slide
  • È comunque bene accertarsi che la superficie di appoggio sia sufficientemente ampia rispetto alla massa dell'oggetto.
  • In particolare nelle stampe in ABS è utile aumentare questa superficie con un bordo ampio e sottile chiamato brim, che può essere prodotto da Slic3r.

Errori di stampa - Altezza piatto

Immagine slide
  • Come abbiamo detto il piatto va regolato in modo che l'ugello a zero sfiori il piatto in ogni punto.
  • Nelle immagini in alto possiamo notare che se l'ugello è troppo alto i primi strati non aderiscono bene al piano
  • Vediamo addirittura qualche filamento che esce dalla sagoma e si intravedono alcuni strati aggrovigliati.
  • Pr contro se l'ugello preme sul piano i primi strati vengono compressi.
  • Vediamo che la base risulta allargata e si notano i passaggi che si schiacciano uno con l'altro.

Errori di stampa - Altezza piatto

Immagine slide
  • Di mano in mano che ci si allontana dal piatto la stampa tende a recuperare e la superficie superiore è di fatto identica.

Errori di stampa - Quantità di materiale

Immagine slide
  • Nelle impostazioni di Slic3r occorre dare la giusta quantità di materiale in base alle caratteristiche della stampa.
  • In alto vediamo una stampa con poco materiale.
  • Si nota che i filamenti tendono a staccarsi e ci sono fessure tra di essi. Si nota anche che la superficie superiore è scavata.
  • Il supporto del ponte si stacca praticamente da solo.
  • Di sotto invece con troppo materiale notiamo che l'oggetto tende a superare le dimensioni del disegno.
  • Notiamo che la superficie superiore è stracolma

Errori di stampa - Quantità di materiale

Immagine slide
  • Il supporto del ponte è quasi impossibile da togliere.

Errori di stampa - Temperatura

Immagine slide
  • Se la temperatura di stampa è troppo bassa (in alto) il filamento non si fonde con quelli vicini.
  • Notiamo che gli strati non sono ben uniti e addirittura i filamenti del ponte strappano quelli del supporto.
  • Il perno verticale ha una forma irregolare.
  • Se invece la temperatura è alta (sotto), quando l'ugello si sposta da un punto all'altro la plastica cola, lasciando dei filamenti.
  • Notiamo anche che gli spigoli tendono ad arrotondarsi.
  • Il perno verticale diventa conico ed è più basso del previsto, perché è colato.
[any material that should appear in print but not on the slide]